Lattuga selvatica

La Lattuga selvatica (Lactuca serriola L. o Lactuca sativa L. subsp. serriola (L.) Galasso, Banfi, Bartolucci & Ardenghi) è commestibile in piccole quantità: poche foglie giovani vengono per lo più mescolate ad altre erbe selvatiche e verdure, alle quali conferisce gusto e pastosità. Il lieve sapore amarognolo è particolarmente gradevole.

Quando gli steli e le foglie vengono tagliati, secerne un lattice bianco che all’aria tende ad essiccare e rapprendersi, assumendo un colore bruno. Il lattice fresco sembra essere leggermente tossico, mentre quando è essiccato (prende il nome di lattucario) assume proprietà medicinali e psicoattive. Nel corso dell’Ottocento il lattucario era usato come sostituto dell’oppio (lactuca opium).

Specialmente gli individui che crescono in zone molto esposte al sole hanno la proprietà di disporre i lembi fogliari nella direzione nord-sud e di inclinarli verticalmente in modo che le pagine siano rivolte ad est-sud, al fine di sfuggire ad una insolazione eccessiva. In tal modo a mezzogiorno ricevono i raggi del sole sul margine e soltanto al mattino e alla sera sul lembo. Questa particolarità gli ha meritato il nome volgare di erba bussola.


Riferimenti:

http://www.fungoceva.it/erbe_ceb/Lactuca_serriola.htm
http://www.floraitaliae.actaplantarum.org/viewtopic.php?f=95&t=5402
http://samorini.it/site/etnobotanica/europa/lactuca/

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