Oggi ho provato a preparare per la prima volta l’oleolito di zafferano. Proveniente dalla tradizione per lo più indiana, quest’olio prezioso (sia perché preparato con la spezia più costosa sia per le sue qualità) si può usare tanto in cucina quanto per la cura della persona.
Saffron infused oil
Today I’ve tried to make saffron infused oil for the very first time. Coming mostly from the Indian tradition, this precious (both because it is made with the most expensive spice and because of its qualities) oil may be used both in the kitchen and for our personal care.
St. John’s harvesting – Salvia sclarea L. and Hypericum perforatum L.

St. John’s day, this year a flower day (the Moon is in Aquarius): perfect for the harvesting of the flowering tops of the plants that are in bloom now. In particular, the majestic and strongly-scented Clary Sage and the King of these days, St. John’s wort.

Clary Sage was reputed able to strengthen both the physical and the “inner” vision, so that in Italian it was called “occhio chiaro” (“clear eye”). The mucilage contained in its seeds was employed to remove foreign particles from the eyes. Its strong and intoxicating odor makes it an euphorizing herb.
St. John’s wort was known in the past for being able to drive out demons. Nowaday, we know that it is endowed with a good antidepressant action, and also a regenerating and anti-inflammatory action on the nervous tissues (it can be used in case of neuralgia and neuritis).
Salvia sclarea ready for tincturing Preparing St. John’s wort for infusion in olive oil St. John’s wort infused oil ready to be exposed to the sun
Raccolta di San Giovanni – Salvia sclarea L. e Hypericum perforatum L.

San Giovanni, quest’anno giorno di fiori (la Luna è in acquario): perfetta per la raccolta delle sommità fiorite delle piante tipiche di questo periodo. In particolare, la maestosa e profumatissima salvia sclarea o salvia moscatella e il re di questa giornata, l’iperico (o erba di San Giovanni).

La salvia sclarea è tradizionalmente ritenuta pianta in grado di rafforzare la vista, sia quella fisica sia quella “interiore”, tanto da essere chiamata anche “occhio chiaro” (la mucillagine dei suoi semi era usata per rimuovere corpuscoli estranei dall’occhio). Il suo profumo intenso ed inebriante le è valsa di fama di pianta euforizzante.
L’iperico era nota in passato per la sua capacità di scacciare i demoni, tanto da essere conosciuta anche come “scacciadiavoli”. Oggi sappiamo che è una pianta dotata di buone capacità antidepressive ma anche rigeneranti e disinfiammanti del tessuto nervoso (può essere usata in caso di nevralgie e nevriti).
Salvia sclarea pronta per la preparazione della tintura Preparazione dell’oleolito o “olio” di iperico Oleolito di iperico pronto per essere esposto al sole.
Field poppy – Papaver rhoeas (and similar species)

Cold in the 4.th degree and moderately moist, the field poppy is cooling, facilitates sleeping, softens the stools, relieves coughing, is choleretic, stimulates the expulsion of Yellow Bile and of any excess of liver heat, possibly compensating overheated Yellow Bile [Giannelli].
Sources
[Giannelli] Luigi Giannelli, “Medicina Tradizionale Mediterranea”, Ed. Tecniche Nuove
Papavero comune – Papaver rhoeas (e simili)

Freddo nel 4° grado e moderatamente umido, il papavero comune è rinfrescante, facilita il sonno, ammorbidisce l’alvo, ha azione bechica (seda la tosse) e coleretica, favorisce l’espulsione della Bile gialla e dell’eccesso di Calore epatico, eventualmente compensando la Bile gialla surriscaldata [Giannelli].
Riferimenti
[Giannelli] Luigi Giannelli, “Medicina Tradizionale Mediterranea”, Ed. Tecniche Nuove
Oleolito di Calendula

L’oleolito o, meno propriamente, “olio” di calendula è prodotto per macerazione a caldo o a freddo dei capolini (fiori) della calendula officinale (Calendula officinalis L.) o, più raramente, della calendula dei campi (Calendula arvensis (Vaill.) L.) in un olio opportuno (es., oliva, girasole, …). Il metodo tradizionale prevede una macerazione a freddo lunga almeno 40 giorni. Una variante prevede che tale macerazione debba essere effettuata al buio, al fine di minimizzare l’irrancidimento dell’olio; un’altra variante prevede l’esposizione continua al sole, al fine di “caricare” l’olio dell’energia solare e di estrarre meglio i principi attivi della pianta.
Oleolito di Margherita

L’oleolito o, meno propriamente, “olio” di margherita è prodotto per macerazione a caldo o a freddo dei capolini (fiori) della margherita o pratolina (Bellis perennis L.) in un olio opportuno (es., oliva, girasole, …). Il metodo tradizionale prevede una macerazione a freddo lunga almeno 40 giorni. Una variante prevede che tale macerazione debba essere effettuata al buio, al fine di minimizzare l’irrancidimento dell’olio; un’altra variante prevede l’esposizione continua al sole, al fine di “caricare” l’olio dell’energia solare e di estrarre meglio i principi attivi della pianta.
Oleolito di Iperico

L’oleolito o, meno propriamente, “olio” di iperico è prodotto per macerazione, a caldo (metodo più veloce) o a freddo, delle sommità fiorite della pianta di iperico (Hypericum perforatum L.) in un olio opportuno (es., oliva, girasole, …). Il metodo tradizionale prevede che la macerazione duri 40 giorni e che venga effettuata rigorosamente a freddo, disponendo la droga e l’olio in un barattolo di vetro che deve essere necessariamente esposto al sole affinché il preparato possa acquisire il caratteristico colore rosso rubino. L’esposizione al sole può durare per tutto il periodo della preparazione dell’oleolito oppure finché l’olio non diventa rosso.
Nigella damascena – Love-in-a-mist

Botanical name: Nigella damascena L.
Common names: Love-in-a-Mist, ragged lady, devil in a bush; ancient: melanthion (Greek), gith.
Each time I meet this plant, my gaze is rapt by its beauty and the complexity of its figure. Even if it’s relatively common in the Mediterranean area, in practice it is met not so often. It usually appears in a group: sometimes a small piece of land or of a roadside appear as “grasped” by these plants and covered with spots of the almost ethereal color, that goes from the lightest to the deepest blue, of their flowers.