Eryngium L. – Monografia

 

Ordine: Apiales (APG IV, Cronquist)
Famiglia: Apiaceae Lindl.

Con circa 250 specie distribuite in Eurasia, Nord Africa, Nord e Sud America ed Australia (con centro di diversità in Sud America), Eryngium L. è il genere della famiglia delle Apiaceae più ampio e probabilmente più complesso dal punto di vista tassonomico.

Analogamente ad altri membri della famiglia del sedano o delle carote, gli Eryngium sono stati usati come piante ornamentali, medicinali o come ortaggi. Alcune specie, come E. foetidum L., E. maritimum L., E. planum L., E. dichotomum Desf., E. campestre L. ed E. creticum Lam. sono state usate come cibo o medicina sia localmente che in tutto il mondo. E. foetidum ed E. caucasicum Trautv. sono coltivati come verdura in Asia ed Africa. I frutti dell’E. foetidum sono usati come cibo in Nigeria. [Wang]

Diverse specie di Eryngium sono usate in erboristeria e in medicina popolare e tutte condividono la maggior parte degli effetti terapeutici.

Principali metaboliti secondari del genere: saponine triterpenoidi (la maggior parte delle saponine degli Eryngium sono saponine triterpenoidi poliossidrilate tipo oleanene), triterpenoidi pentaciclici, monoterpeni, flavonoidi, cumarine, composti fenolici, steroidi, poliacetileni. [Wang]

Attività biologiche di Eryngium spp. (in vitro): citotossica, antimutagenica, antiinfiammatoria, antidoto ai veleni di scorpioni e serpenti, antibatterica (ad esempio, Salmonella), antimicotica, antiparassitaria, antimalarica. [Wang]

Studi recenti hanno confermato alcuni usi tradizionali. Estratti etanolici di E. billardieri Delar., E. campestre, E. creticum, E. davisii, E. foetidum, E. isauricum, E. kotschyi, E. maritimum, ed E. trisectum mostrano una chiara attività antiinfiammatoria e antinocicettiva. L’estratto di foglie fresche di E. creticum hanno una capacità inibitoria rispetto all’attività emolitica del veleno di scorpione superiore a quella dell’estratto di foglie secche e gli estratti di radici, sia fresche sia secche, di E. creticum hanno la capacità di inibire al 100% il veleno di scorpioni e serpenti. [Wang]

E. campestre diminuisce in maniera significativa i livelli di colesterolo, trigliceridi, lipoproteine a bassa densità (LDL), insulina e glucosio nei ratti resi obesi tramite dieta. [Ghadery]

 

Specie di Eryngium del Vecchio Mondo:
E. maritimum L., E.campestre L. ed E. amethystinum L.

Funzionalità primaria:

Venere

Funzionalità secondaria:

 

Natura:

calda (leggermente più che temperata) e moderatamente secca; con una essenza sottile

Sapore:

dolce, leggermente aromatico, pungente, leggermente astringente

Tropismo:

milza, reni, polmoni, cuore, stomaco; pavimento pelvico, basso addome, mucose

Azioni umorali[1]:

regola gli umori, espellendo quelli “corrotti” (calore, fluidi, melancolia) e supplementando quelli in deficit; risolve gli squilibri di tensione e supplementa il deficit di tensione

Stati tissutali:

deficit di calore, calore corrotto (eccesso di calore o calore- umidità[2]), eccesso di fluidi (sottili o ispessiti), melancolia corrotta. Eccesso o deficit di tensione. Le radici candite supplementano i fluidi.

Azioni cliniche:

alessifarmaco, antiacido, antiepilettico, antiinfiammatorio, antiparassitario, antispasmodico, aperitivo[3] (diuretico, diaforetico, espettorante, emmenagogo, litontrittico, coleretico,  “apre le ostruzioni del fegato e della milza”), afrodisiaco, stimolatore dell’appetito, balsamico, carminativo, discussivo[4], estrattivo, febbrifugo, galattofugo, blandamente ipotensivo, nervino, tonico stimolante, vulnerario

Droga:

radici, foglie, sommità fiorite

 

Descrizione

Tra le specie di Eryngium del Vecchio Mondo, le più conosciute sono E. maritimum L. ed E. campestre L. Diversi autori classici hanno considerato queste due specie le uniche utili in medicina, mentre le altre specie europee di Eryngium (chiamate “bastard sea Hollies” da John Gerard) sono state generalmente ritenute inferiori[5] [Durante, Gerard, Parkinson]. Castore Durante, per esempio, scrive che le radici di Eryngium planum L. sono meno secche ed efficaci di quelle delle prime due. [Durante]

E. maritimum ed E. campestre sono considerate praticamente interscambiabili in medicina, condividendo praticamente le medesime proprietà, nonostante alcune piccole differenze. Alcuni considerano l’E. maritimum leggermente più efficace, più dolce e più aromatico di E. campestre. Inoltre, le radici del primo, essendo più lunghe e più tenere di quelle del secondo, sono ritenute più adatte ad essere candite con lo zucchero [Chomel, Mattioli, Parkinson]. Castore Durante riporta che la radice di E. maritimum è leggermente meno secca della radice di E. campestre, ma ha le stesse proprietà. [Durante]

John Parkinson scrive: “Sia [E. campestre] che [E. maritimum] sono temperate in calore, leggermente secche ed astersive, ma [E. maritimum] è più efficace di [E. campestre] in tutte le cose alle quali serve, ma vi è così simile a riguardo che è accettato in sostituzione di quello, e lo è a così buon proposito, essendo non molto inferiore, quindi ciò che vi mostrerò del [E. maritimum], voi potrete trasferire all’altro, così come fanno diversi buoni Autori.” [Parkinson]

Mrs. Grieve riporta che, ai suoi tempi, “Le radici della calcatreppola marina e della calcatreppola campestre [erano] entrambe vendute con il nome di Radici di Eringio.” [Grieve]

Eryngium amethystinum L. è raramente menzionato in letteratura, ma secondo alcune fonti ha esattamente le stesse proprietà dell’E. campestre (v. ad esempio [Acta]). Inoltre, è altamente probabile che questa specie non sia stata neanche considerata distinta da E. campestre dagli autori classici[6]. Per tutte le ragioni qui descritte, E. maritimum L., E. campestre L. ed E. amethystinum L. sono trattate qui nello stesso paragrafo come aventi le stesse proprietà, a meno che non sia diversamente specificato.

Le foglie giovani, i getti giovani e le radici sono usate come cibo [Acta, Mattioli, Parkinson, Wang]. I getti e le foglie possono essere mangiati crudi, cotti o conservati sott’aceto [Acta, Mattioli, Parkinson]. Questi possono anche essere sbianchiti escludendo la luce dalla pianta in crescita ed essere quindi usati come sostituti degli asparagi [PFAF]. Le radici possono essere cotte ed usate alla stregua di altri ortaggi (le radici bollite o arrostite hanno un sapore che ricorda quello delle pastinache o delle castagne [PFAF]) o possono essere candite ed usate come se fossero caramelle. Le radici di E. maritimum possono anche essere consumate crude[7] [Acta].

Le radici costituiscono la parte della pianta più usata in medicina. Classicamente venivano somministrate per lo più come cibo o sotto forma di decotto in acqua o vino (di solito il decotto in vino era considerato più efficace del decotto in acqua). A volte venivano (e vengono tuttora) impiegate anche le foglie, la pianta intera e l’acqua distillata dalle parti aeree giovani.

Le radici sono leggermente più calde rispetto al grado temperato e moderatamente secche [Durante, Gerard, Mattioli], “con una sottile essenza” [Gerard, Mattioli], anche se Culpeper le descrive come “calde ed umide” [Culpeper][8]. Mrs. Grieve descrive le foglie come “dolciastre, con una leggera pungenza aromatica e calda” [Grieve]. Parkinson scrive che le foglie dell’E. campestre sono “più spinose e meno aromatiche, […] le radici più sottili e corte, non così dolci né adatte ad essere conservate, né così aromatiche di gusto, nelle altre cose molto simili all’[E. maritimum]” [Parkinson].

Secondo i vecchi autori europei, le calcatreppole[9] sono utili per tutte quelle malattie dovute ad “ostruzioni” degli organi interni: fegato, milza, reni ed apparato urinario, utero [Chomel, Durante, Gerard, Mattioli, Parkinson]. Secondo Chomel, “la radica ed il seme di questa pianta sono in uso in tutte le malattie, nelle quali v’ha ostruzioni e imbarazzi nelle viscere, particolarmente nella difficoltà d’orinare. Le radici di Calcatreppola s’impiegano nelle tisane e ne’ brodi aperitivi, come le altre radici, circa un oncia per ogni pinta d’acqua.” [Chomel].

Queste piante sono ritenute capaci di rompere ed espellere i calcoli renali e di risolvere gli “indurimenti” (tumori, ascessi, noduli della scrofola[10], “ascessi” dietro le orecchie dovuti alla parotite); di promuovere la libera espettorazione e di fermare la tosse, la pertosse e la tosse dovuta alla tubercolosi; di risolvere la febbre (sia di tipo malarico che ordinario); di tonificare l’intero sistema e specialmente gli organi sessuali; di agire da antidoto contro i veleni (scorpioni e morsi di serpente, punture di insetto, qualunque veleno, incluso l’aconito) [Adams, Culpeper, Chomel, Durante, Gerard, Mattioli, Parkinson, Wang].

Richard Hool reputa l’E. maritimum[11]una delle piante medicinali conosciute più utili” [Hool2] e scrive:

Questa pianta è valida nelle ostruzioni del fegato e della milza, ed è buona per l’itterizia, l’idropisia, i dolori dei lombi, le coliche, la renella, ed i problemi vescicali. È anche molto utile nella tosse e nella debilità che accompagna gli stati avanzati della consunzione, dato che promuove la libera espettorazione e tonifica il sistema. È uno specifico per i reumatismi, l’impotenza, la paralisi, e i disturbi nervosi cronici.” [Hool1]

Inoltre:

I disturbi per i quali essa può essere usata sono i seguenti: tosse, bronchite, asma, consunzione, difetti del fegato, malattie dei reni, itterizia gialla, calcoli e renella, idropisia, reumatismi (acuti o cronici), sciatica, nervosismo, convulsioni, palpitazioni, perdita di forza vitale, e come antiacido per correggere la bile o un generale stato di debilitazione dei tessuti.” [Hool2]

La pianta intera, inclusa la radice, è usata, e può essere usata come tale o in polvere, e trasformata in tintura, infuso, decotto, estratto fluido, estratto solido, sciroppo, pillole.” [Hool2]

Nei casi in cui il fegato mostra sintomi di pigrizia e fa accumulare grandi quantità di acido urico, essa è provata essere un rimedio eccellente, quando combinata con Carota Selvatica e preparata in un forte decotto” “come segue:

Calcatreppola marina 1 oncia

Carota Selvatica [semi] 1 oncia

Bollire in 1½ pinta di acqua fino [a ridurre] ad una pinta; filtrare, ed assumere un bicchierino da vino [circa 2 once] quattro volte al giorno.”[Hool1, Hool2]

In tutti i casi di itterizia risultati gratificanti si ottengono con l’uso della seguente preparazione:

Calcatreppola marina, ½ oncia

Corteccia di Crespino, ½ oncia

Bollire insieme in 1 pinta di latte fresco per 10 minuti, e poi filtrare. La dose è di 2 bicchierini da vino ogni 3 ore. Già dopo aver preso qualche dose si sperimenta sollievo, ed una cura completa può essere attesa con confidenza verso la fine di un periodo d’uso della preparazione che va dai 7 ai 14 giorni” anche per “i casi più ostinati.” [Hool1, Hool2]

Usata da sola, il decotto si prepara bollendo un oncia di radice per 15 minuti in una pinta d’acqua. Una volta raffreddata, si filtra, e se ne assumono dai due ai quatto cucchiai da tavola tre volte al giorno.” [Hool1]

In tutti i casi di tosse, bronchite, asma e consunzione ho trovato la calcatreppola marina eccezionalmente utile, sia da sola che combinata con la cimiciotta comune [Ballota nigra L], la Bur-Marigold [Bidens laevis (L.) Britton, Sterns, & Poggenb.], e lo Zenzero schiacciato, preparatane una forte decozione e somministrata in dosi da 1 oncia a 2 once, 4 o 5 volte al giorno. Risultati eccellenti sono assicurati.

Nella cura dei reumatismi sia acuti che cronici io ho notato i migliori risultati che si possano ottenere con la sola Calcatreppola marina, data nel seguente modo: Mettere 1 oncia di Calcatreppola marina in una brocca da un litro, riempire con acqua bollente, fare infondere bene, e quindi prendere mezza tazza da tè 3 o 4 volte al giorno.” [Hool2]

La Calcatreppola marina esercita una influenza rimarchevole sul sistema nervoso, conferendogli tono e armonia d’azione, e risvegliando le sue energie latenti fino a [portare ad una] salubre attività. Questa peculiare proprietà stimolante è di grande utilità in quelle condizioni fredde e passive che talvolta intervengono durante lo sviluppo delle malattie scrofolose; oltre a ciò, la Calcatreppola marina ha una speciale influenza sugli organi della generazione, indipendentemente dalla sua generale influenza costituzionale, e per questa ragione si è dimostrata utile nei casi di prolasso dell’utero, tendenza all’aborto spontaneo, atonia degli organi generativi, sterilità, e impotenza—che sono stati tutti curati dalla Calcatreppola marina.” [Hool2]

In relazione alla reputazione della Calcatreppola di afrodisiaco che esaurisce gli istinti sessuali, Hool considera che questa sia una supposizione senza fondamento fatta da autori che non hanno esperienza con la pianta. [Hool2, Wood]

La sua azione afrodisiaca è ben descritta anche da Mrs. Grieve:

Le radici sono ritenute avere le stesse virtù afrodisiache possedute dalla tribù delle Orchis, e sono tuttora considerate dagli Arabi un eccellente ristorativo.” [Grieve]

Gli Eryngium possono essere coltivati. La Calcatreppola marina, così come le varietà ornamentali, cresce in giardino, se piantata in un terreno caldo, ben drenato e preferibilmente ghiaioso, ma le radici non crescono larghe o carnose come quelle che si trovano sulle rive del mare dove possono raggiungere l’acqua salata. Per tutte le varietà è essenziale che ci sia abbondante luce solare [Grieve]. I semi di solito richiedono, per germogliare, un periodo di stratificazione fredda, anche se questa caratteristica può variare a seconda sia della specie che della popolazione.

 

Proprietà

Temperatura e sapore

Caldo (leggermente più che temperato) e moderatamente secco; con una essenza sottile.

Dolce, leggermente aromatico, pungente. Leggermente astringente. [Grieve, Hool1, Hool2]

 

Segnature

Segnatura primaria: Venere.

La pianta è venerea, […] e sotto la Bilancia celestiale[12]. [Culpeper]

Tutti gli Eryngium sono prima di tutto piante Venusine. Questo si evince chiaramente se si considera che la loro azione primaria è quella di eliminare ciò che è negativo  (squilibri, materiali tossici, infezioni, parassiti, …), e di sostenere e guarire ciò che è buono e deve essere “trattenuto”. Come molte altre piante tipicamente Venusine, inoltre, esse sono antiinfiammatorie ed antispasmodiche, regolano gli “impulsi” e ripristinano la vitalità, agiscono in maniera importante sui reni e sugli organi sessuali.

Le piante spinose sono di solito associate al principio Marte, ma in realtà le spine e gli aculei sono piuttosto un segno di Fuoco, di calore pungente. Esse sono certamente caratteristiche tipiche delle piante Marziali, ma non lo sono in maniera esclusiva. Le piante venusine spinose (Eryngium, alcuni Rubus, Dipsacus, ecc.) hanno la proprietà peculiare di agire in maniera “calda” (possono essere riscaldanti, purificanti, antisettiche, o avere azioni simili) sul “piano” venusino. In questo senso, tali piante sono più legate all’aspetto “guerresco” dell’originale archetipo di Venere/Afrodite (v. anche [Campidoglio]).

 

Fasi tissutali

E. campestre: 2 (reazione/infiammazione), 4 (fibrosi) [Dewit-Leunis]

 

Azioni e indicazioni

Azioni umorali

Le piante di Eryngium hanno molti effetti sull’organismo umano, tanto da dare l’impressione, almeno in prima istanza, che questi difficilmente possano essere “sistematizzati”. Ad uno sguardo più approfondito, però, si nota che queste droghe hanno principalmente la capacità di regolare gli umori, espellendo quelli “corrotti” (cioè quelli in eccesso o di cattiva “qualità”) e supplementando quelli che sono in deficit, in perfetto accordo con il principio venusino e la potenzialità bilancina che governano queste piante (eliminare ciò che deve essere eliminato e nutrire ciò che deve essere mantenuto).

Per esempio, le piante di Eryngium:

  • eliminano il calore corrotto (febbre, infiammazione, cistite, uretrite, prostatite, reumatismi, bronchite, calore “tossico” dovuto ad infezioni o parassiti, …) e supplementano il calore corretto (stimolatrici dell’appetito, afrodisiache, tonici stimolanti, …)
  • eliminano gli umori fluidi corrotti, più o meno “ispessiti” e/o “induriti”[13] (edema, idropisia, idrocefalo, muco bronchiale, muco intestinale, emorroidi, itterizia, prostata ingrossata, calcoli, masse “scrofolose” indurite, depressione, …) e supplementano la Flemma e la Melancolia[14] (forniscono “umidità naturale”[15] agli anziani, rigenerano i tessuti quali la “carne” e le ossa[16])
  • trattano alcuni disequilibri di Tensione[17] (coliche, spasmi, tosse, opistotono, epilessia, contrazioni spasmodiche di dotti e sfinteri, asma, paralisi, prolasso di organi, …) e supplementano il Qi in deficit (tonici ristorativi, stimolatrici dell’appetito, …).

 

Tropismo

Gli Eryngium hanno una particolare affinità per milza, reni, cuore, polmoni, stomaco. Inoltre  presentano un tropismo particolare anche per le mucose, il pavimento pelvico e il basso addome.

 

Azioni cliniche

Alessifarmaco, antiacido, antiepilettico, antiinfiammatorio, antiparassitario, antispasmodico, aperitivo (diuretico, diaforetico, espettorante, emmenagogo, litontrittico[18], coleretico, “apre le ostruzioni del fegato e della milza”), afrodisiaco, stimolatore dell’appetito, balsamico, carminativo, discussivo[19], estrattivo, febbrifugo, galattofugo, blandamente ipotensivo, nervino, tonico stimolante, vulnerario. Può avere un’azione emetica quando assunto in grandi quantità. [Atzei, Chomel, Culpeper, Dewit-Leunis, Durante, Gerard, Hool1, Hool2, Mattioli, Parkinson, PFAF, Wang, Wood]

 

Azioni principali:

  • aperitivo[20] [Atzei, Culpeper, Dewit-Leunis, Durante, Gerard, Mattioli, Parkinson]
    • “apre le ostruzioni del fegato e della cistifellea”: itterizia, ingrossamento della milza, “trabocco del fiele” (colestasi)[21] [Durante, Gerard, Grieve, Hool1, Hool2, Mattioli, Parkinson, Wood]
      • Liter.:
        • per questo […] scopo, una decozione delle radici fresche è il rimedio migliore.” [Wood]
        • La decottion delle radici apre beuuta l’oppilation della milza[22], del fegato[23], & gioua al male de i lombi, massime fatta in vino, & vale ancora nelle hidropisie, & al trabocco del fiele[24].” [Durante; simil. , Mattioli]
      • “apre le ostruzioni dei reni”: diuretico, diuretico antispasmodico, litontrittico
        • edemi ed idropisia [Culpeper, Dewit-Leunis, Durante, Gerard, Mattioli, Parkinson]
        • stranguria [Boericke, Culpeper, Durante, Mattioli, Parkinson]
        • calcoli renali e vescicali, renella [Atzei, Culpeper, Gerard, Mattioli, Parkinson]
        • ritenzione di acido urico [Hool1, Hool2, Wood]
        • Liter.:
          • Presa a forti dosi, la tintura madre aumenta la clearance dell’urea, degli ioni cloruro e fa abbassare la pressione arteriosa. È una pianta antiedematosa” [Dewit-Leunis]
          • Anticalcolotico renale (decotto di pianta intera)” ( maritimum) [Atzei]
          • Come diuretico e anticalcolotico […] La radice impiegata un tempo nell’idrope e nel blocco urinario […]; infuso di radice raccolta in autunno usato frequentemente nella calcolosi urinaria […]; infuso di foglia e radice […]; infuso di radice […]. Infuso di radice contro le infiammazioni urinarie […]; decotto di radice non troppo legnosa nella calcolosi renale e vescicale e come antiedematoso” ( campestre) [Atzei]
          • Ritrouasi che con l’vso di questa radice alcuni si son liberati dal mal della pietra, il succo delle frondi cauato col vino, gioua beuuto alla scolation delle reni[25].” [Durante]
          • tutte le infermità dei reni, provoca l’urina, apre grandemente i passaggi, bevuta per quindici giorni insieme”[Gerard].
          • l’uso continuato della decozione per quindici giorni presa prima di colazione, e subito prima di andare a letto, aiuta la stranguria, l’urinazione goccia a goccia, l’interruzione dell’urina e i calcoli, e tutti i difetti [dei reni], e se la detta bevuta viene continuata più a lungo, si dice che perfettamente cura coloro che sono affetti dalla pietra, che i dolori non ritorneranno più, l’esperienza su coloro che ne hanno sofferto per lungo tempo, lo testimonia come vero.” [Parkinson]
          • Bevesi il più delle volte al peso d’una dramma con seme di Pastinaca salvatica[26]”. [Mattioli]
        • “apre le ostruzioni della matrice[27]”: emmenagogo [Durante, Mattioli]
          • Liter.:
            • Vale parimente alla stranguria, all’oppilazione delle reni, e della matrice.” [Durante, Mattioli]
          • “apre i pori”: diaforetico [Acta, Frontiersin, Grieve, Hool1, Hool2, PFAF, Vermeulen]
            • febbrifugo: per le febbri ordinarie e le febbri periodiche [Atzei, Culpeper, Grieve, Mattioli] (decozione della radice o acqua distillata delle foglie giovani).
            • Liter.:
              • L’acqua distillata della pianta intera quando le foglie e gli steli sono giovani […] è utilizzabile nelle febbri quartane e quotidiane; così pure per quelli che hanno il torcicollo, e non possono girarlo senza ruotare anche tutto il loro corpo” [Culpeper; simil. Grieve, mattioli, Parkinson]
            • espettorante [Frontiersin, Grieve, Hool1, PFAF]
            • discussivo per tumori (masse indurite), “morbi strumosi” [scrofolosi] (scrofola, ascessi induriti, parotite) [Culpeper, Durante, Hool1, Hool2, Mattioli, Parkinson, Wood] (internamente, come decotto, e/o esternamente, come unguento o come radice contusa)
              • Liter.:
                • [Impiastrata con Mele tira fuori] le posteme[28], che vengono dietro alle orecchie.” [Durante, Mattioli]
                • Bevuta, risolve i tumori.” [Mattioli]
                • il succo delle foglie messo a gocce nelle orecchie aiuta le posteme al loro interno” [Parkinson]

 

  • antitussivo [Clarke, Hool1, Hool2, Wood]:
    • tosse
    • pertosse (bevuto liberamente) [Frontiersin, PFAF]
    • tosse degli stati avanzati della tubercolosi polmonare [Hool1, Hool2, Grieve]. Liter.: “siccome promuove la libera espettorazione e tonifica il sistema” [Hool1]

 

  • antispasmodico:
    • coliche, crampi [Culpeper, Durante, Gerard, Grieve, Mattioli].
      • Liter.:
        • Decotto di parte aerea nei dolori gastrointestinali e coliche” [Atzei]
      • convulsioni, epilessia, opistotono, paralisi [Durante, Gerard, Grieve, Mattioli].
        • Liter.:
          • Bevuta la radice in acqua melata, giova al mal caduco, e a quello spasimo, che si chiama opistotono” [Mattioli].
        • asma [Hool1, Hool2]

 

  • nervino:
    • delirio, nervosismo [Grieve]. Liter.: “È utile nella paralisi e nei disturbi nervosi cronici, similmente nel semplice nervosismo e nel delirio prodotto da malattie.” [Grieve].

 

  • carminativo, stomachico, stimolatore dell’appetito [Atzei, Frontiersin, Mattioli, Wang]; anche in caso di anoressia [Gille].
    • Liter.:
      • Come eupeptico-digestivo […]; decotto di radice […]; infuso di foglia e radice” [Atzei]

 

  • antiscorbutico [Chomel, Frontiersin, Grieve]

 

  • antidiarroico [Atzei].
    • Liter.:
      • Decotto di pianta fiorita fresca o secca […]; decotto di radice” [Atzei]

 

  • antidepressivo; palpitazioni (decotto della radice o acqua distillata della pianta giovane) [Culpeper, Durante, Grieve, Mattioli]
    • Liter.:
      • Dassi la medesima [decozione della radice] utilmente a tutti i difetti del cuore con acqua di Buglossa[29], o di Melissa.” [Durante, Mattioli].
      • L’acqua distillata della pianta intera quando le foglie e gli steli sono giovani […] aiuta la melancolia del cuore” [Culpeper, Grieve]

 

  • antiinfiammatorio:
    • cistiti, uretriti, ingrossamento o infiammazione della prostata [Grieve, Güneş, Leporatti, PFAF, Soumia]
      • Liter.:
        • Usato per la prostatite in Bulgaria (infuso della radice) [Leporatti]
    • dolori ai lombi, dolori in genere [Durante, Hool1, Mattioli]
    • bronchite [Wood]
    • reumatismi, sia acuti sia cronici [Atzei, Frontiersin, Hool1, Hool2, Wood]

 

  • alessifarmaco (contravveleno) [Gerard, Mattioli, Parkinson]:
    • morsi o punture di qualunque “bestia velenosa” (scorpioni, serpenti, insetti)
    • “contra i veleni bevuti”, avvelenamento da Aconitum, alcool (previene l’ubriachezza).
      • Liter.:
        • La polvera della radice vale bevuta nel brodo delle Ranocchie, che si mangiano, contra al veleno delle Botte[30], del tossico, e dell’Aconito, ovvero nel brodo d’Oca, dove le Ranocchie non si ritrovassero.” [Durante, Mattioli]
        • Presa avanti il cibo proibisce l’ubbriachezza, e ristagna il corpo.” [Durante, Mattioli]
        • Gioua contra i veleni, come beuuta vna dramma della poluere della sua radice trita con seme di pastinaca siluestre.” [Durante]

 

  • antiparassitario
    • tenie, ossiuri [Wang]
    • Leishmania, Trypanosoma [Medbouhi, Gill]:
    • malaria
    • gonorrea [Durante]. Liter.: “gioua beuuto alla scolation delle reni[31]” [Durante]
    • sifilide, ulcere sifilitiche [Mattioli, Parkinson]
      • Liter.:
        • L’acqua lambiccata delle foglie tenere si dà con manifesto giovamento quaranta giorni a bere a chi patisce ulcere di Mal Francese; imperocché molto conferisce ella al fegato[32] [Mattioli]

 

  • galattofugo [Atzei, PFAF]. Liter.: “Infuso di radice” [Atzei]

 

  • tonico generale (stimolante e rilassante insieme), “ristorativo”, tonico sessuale, afrodisiaco; specialmente utile per le persone anziane, per le persone debilitate dalla tubercolosi e per le persone con scarso o nullo desiderio sessuale [Atzei, Gerard, Grieve, Hool1] (decotto della radice o, meglio, in questo caso, radice candita con zucchero)
    • prolasso dell’utero, tendenza all’aborto spontaneo, atonia degli organi generativi, sterilità ed impotenza [Hool2].
      • Liter.:
        • eccezionalmente buona da dare alle persone vecchie e anziane che sono consumate ed appassite dall’età, e che necessitano di umidità naturale : sono anche buone per le altre persone che non hanno diletto o appetito verso venere, [essendo] nutrienti e ristorative per gli anziani, e migliorative dei difetti della natura per i più giovani”. [Gerard]
        • È anche molto utile […] nella debilità che accompagna gli stati avanzati della consunzione” [Hool1]
        • La pianta veniva somministrata ai propri mariti dalle giovani signore, dònne della classe nobiliare costrette a sposare uomini anziani o addirittura vecchi per motivi di interesse. Come regolatore della sfera sessuale.” [Atzei] “come tonico ([…] decotto di radice)” [Atzei]
        • La pianta è venerea, e produce seme in quantità enorme, e rafforza lo spirito procreativo” [Culpeper]

 

  • estrattivo e vulnerario (esternamente, impiastrato con miele o come unguento prodotto dall’infusione in grassi): schegge, fratture ossee, ulcere renali; stimola la rigenerazione tissutale [Culpeper, Chomel, Grieve, Mattioli, Parkinson, PFAF]
    • La polvere della radice secca aiuta la rigenerazione tissutale [Culpeper, Grieve, PFAF].
      • Liter.:
        • Impiastrata con Mele tira fuori le spine, i bronconi[33], e le saette che sono fitte in qualsivoglia parte del corpo, e risolve le scrofole, i tinconi[34]”. [Mattioli]
        • se la radice è contusa e bollita in vecchia sugna[35] o lardo salato, e applicata a ossa rotte, spine, &c. che sono rimaste nella carne, non solo le tira fuori, ma sana nuovamente il posto, mettendo insieme nuova carne dove era consumata, o quasi caduta via” [Parkinson; simil. Culpeper, Grieve]

 

  • Altro:
    • idrocefalo nei bambini [Wood]
    • tubercolosi [Chomel, Frontiersin, Grieve, Hool1, Hool2, PFAF, Vermeulen, Wood]; anche come antitussivo e ristorativo (v. le rispettive voci).
    • emorroidi [Frontiersin]

 

Indicazioni specifiche

Generale

  • tessuti e linfonodi rigonfi e induriti: tumori (masse indurite), scrofola, ascessi induriti, parotite
  • tonico (stimolante e alquanto rilassante), “ristorativo”, tonico sessuale, afrodisiaco; specialmente utile per le persone anziane, per le persone debilitate dalla tubercolosi e per le persone con scarso o nullo desiderio sessuale
  • alessifarmaco (contravveleno): morso o puntura di qualunque “bestia velenosa” (scorpioni, serpenti, insetti), “contra i veleni bevuti”
  • febbri, ordinarie e periodiche
  • antireumatico (per reumatismi acuti e cronici)
  • dolori ai lombi, dolori in genere
  • antiparassitario: tenie, ossiuri, Leishmania, Trypanosoma, sifilide, malaria, gonorrea

 

Fegato e milza

  • itterizia, ingrossamento della milza, “trabocco del fiele” (colestasi)

 

Apparato urinario

  • edemi, idropisia
  • stranguria
  • calcoli renali e vescicali, renella, ritenzione di acido urico
  • problemi vescicali, cistite, uretrite

 

Apparato respiratorio

  • tosse, pertosse, tosse degli stati avanzati della tubercolosi polmonare
  • asma
  • bronchite
  • tubercolosi
  • espettorante

 

Apparato digerente

  • coliche, crampi
  • diarrea (atonica)
  • emorroidi
  • carminativo, stomachico, stimolatore dell’appetito
  • antiscorbutico

 

Sistema nervoso

  • convulsioni, epilessia, opistotono, paralisi
  • delirio
  • nervosismo
  • depressione
  • palpitazioni
  • idrocefalo nei bambini

 

Apparato riproduttivo

  • atonia degli organi generativi, sterilità
    • UOMO: ingrossamento o infiammazione della prostata, impotenza
    • DONNA: emmenagogo, galattofugo, prolasso dell’utero, tendenza all’aborto spontaneo

 

Uso esterno

  • estrattivo: schegge
  • vulnerario: fratture ossee, ulcere renali; stimola la rigenerazione tissutale.

 

Parti usate e raccolta

Le radici dovrebbero essere raccolte in autunno da piante che abbiano almeno 2 anni [PFAF].

 

Preparazione e dosaggio

Le radici sono la parte più spesso usata in erboristeria, anche se talvolta sono usate anche le foglie e le sommità fiorite. Sotto forma di infuso, decotto o tintura; estratte in olii o grassi per uso esterno. Dosaggio della tintura: 1-10 gocce o più, internamente o esternamente, a seconda delle necessità.

 

Controindicazioni ed effetti collaterali

Un consumo elevato può avere un effetto emetico o provocare abbassamenti della pressione sanguigna.

 

Radici di calcatreppola candite

Specialmente durante il periodo dei Tudor, le radici degli Eryngium europei venivano spesso candite e mangiate come caramelle, oltre che considerate un afrodisiaco e un tonico generale, specialmente adatto per le persone anziane [Gerard, Grieve, Hool1, Vermeulen] e per i casi di “debilità che accompagna gli stadi avanzati della consunzione” [Hool1].

Anche se le radici dell’E. marittimum sono più adatte ad essere candite rispetto a quelle dell’E. campestre, dato che sono più lunghe e più morbide, (v. ad esempio [Mattioli, Parkinson]), cionondimeno in letteratura si trovano anche riferimenti alle radici candite della calcatreppola campestre. Samuel Frederick Gray, ad esempio, riporta che le radici dell’Eringium campestre (calcatreppola campestre) “candite, [sono] leggermente aromatiche, mangiate come uno stimolante ed antipestilenziale.” [Gray]

Esistono diverse ricette relative alla preparazione delle radici di calcatreppola candite, ma grosso modo i principali passi da seguire sono i seguenti [Gerard, Quincy]:

  • Bollire le radici di calcatreppola in poca acqua fin quando la buccia viene via facilmente (questo passaggio può durare fino a 4 ore, secondo John Gerard [Gerard])
  • Pelare le radici
  • Rimuovere il midollo duro centrale, tirandolo via da una delle estremità delle radici o tagliando le radici per il senso della lunghezza
  • Risciacquare con acqua fredda

 

A questo punto, le radici devono essere candite. La ricetta più semplice è la seguente [Quincy]:

  • Per ogni chilo di radici, pesare 2 chili di zucchero raffinato; far sciogliere lo zucchero sul fuoco a fiamma bassa; appena comincia a bollire, versarvi dentro le radici e farle bollire fin quando non diventano tenere.
  • Rimuovere le radici dal fuoco e disporle su un foglio di carta da forno o su un piano di marmo leggermente oleati e farle raffreddare.

Una ricetta più complessa è la seguente [Gerard]:

  • (Opzionale) Mescolare 1-2 cucchiai da tavola di acqua di rose, un cucchiaio da tavola di acqua di cannella e un grano di muschio (opzionale) e lasciar infondere la miscela per tutta una notte.
  • Preparare uno sciroppo con mezzo chilo di zucchero raffinato, un albume e mezzo litro d’acqua; far bollire su fiamma media, schiumando quando necessario, e far bollire finché non si ottiene uno sciroppo denso.
  • (Opzionale) Quando lo sciroppo si è raffreddato a metà, aggiungere la miscela di acqua di rose e di cannella, filtrata per rimuovere il muschio.
  • Dopo aver risciacquato le radici, porle nello sciroppo e lasciarle in infusione per circa una giornata.
  • Rimettere lo sciroppo con le radici nuovamente sul fuoco in una pentola larga, assicurandosi che il liquido non venga a bollire; lasciare le radici sul fuoco per un ora o più, muovendole ogni tanto con una spatola di legno.
  • Distribuire dello zucchero su un foglio di carta da forno e disporvi le radici, facendole rotolare finché non siano ben coperte di zucchero.
  • Lasciar asciugare e indurire un po’ le radici in un posto caldo, come in una stufa o davanti al fuoco

Nello stesso modo si possono candire anche altre radici (es., quelle di angelica).

 

Omeopatia (Ery-m)

[Clarke, Vermeulen]

 

 E. maritimum è l’unica specie ad essere stata provata in omeopatia. Secondo John Henry Clarke, “i sintomi mostrano una grande somiglianza con quelli dell’Eryngium aquaticum. Dolori agli occhi, all’inguine, alla laringe, alla nuca, sensazione di abbassamento all’epigastrio e debolezza degli organi sessuali maschili appaiono in entrambi. Ma l’Eryngium maritimum presenta i suoi sintomi prevalentemente al lato destro.” [Clarke]; questo ad ulteriore conferma delle forti somiglianze tra le specie di Eryngium del Vecchio e del Nuovo Mondo.

In omeopatia, si usa la tintura della pianta intera, incluse le radici.

 

Clinica: Tosse. Debilità. Febbre. Herpes. Debolezza sessuale. Eruzioni cutanee.

 

Mind

  • Molto leggero e allegro in modo inusuale i primi pochi giorni; il secondo giorno mi sono svegliato così felice che ho cominciato a cantare nel letto; siccome io sono di solito pesante e insonnolito al risveglio, ho attribuito questo sintomo al fatto che la medicina probabilmente ha stimolato il fegato.1
  • Riluttanza a parlare.
  • Allegria, ilarità, vivacità, folle.

 

 

Generali

  • Grande secchezza — labbra, gola, laringe.
  • Desiderio sessuale assente per diversi giorni; il potere erettile sembra sparito.

 

Sensazioni

  • Circolazione come se ristagnasse.
  • Sensazione di abbassamento alla bocca dello stomaco.
  • Tutti i visceri dell’addome sono prostrati e pesanti come piombo.

 

Locali

  • Inclinazione a chiudere gli occhi per chiudere fuori [dal campo visivo] gli oggetti in movimento.
  • Dolore alla nuca, che costringe a sostenere la testa su una mano o appoggiarla a qualcosa.
  • Gambe, durante la camminata, deboli a livello delle ginocchia e quasi incapaci di sostenere il corpo; mi son sentito come se dovessi cadere ogni minuto.

 

Specie di Eryngium del Nuovo Mondo:
Eryngium aquaticum L., Eryngium yuccifolium Michx.

 

Funzionalità primaria:

Venere

Funzionalità secondaria:

 

Natura:

 

Sapore:

salato [Wood]

Tropismo:

 

Azioni umorali:

regola gli umori, espellendo quelli “corrotti” (calore, fluidi, melancolia) e supplementando quelli in deficit; risolve gli squilibri di tensione e supplementa il deficit di tensione

Stati tissutali:

deficit di calore, calore corrotto (eccesso di calore o calore umidità), eccesso di fluidi (sottili o ispessiti), melancolia corrotta. Eccesso o deficit di tensione

Azioni cliniche:

alessifarmaco, antiacido, antiinfiammatorio, antiparassitario, antispasmodico, aperitivo (diuretico, diaforetico, espettorante, litontrittico), afrodisiaco, stimolatore dell’appetito, discussivo, febbrifugo, nervino, tonico stimolante

Droga:

radici, foglie

Descrizione

Probabilmente le specie di Eryngium del Nuovo Mondo più conosciute sono E. aquaticum L. ed E. yuccifolium Michx, talvolta confuse l’una con l’altra, specialmente nella vecchia letteratura (i loro nomi comuni includono, per entrambe, “rattlesnake master” e “button snake-root”).

Anche se esistono alcune differenze tra le due specie, i loro effetti terapeutici sono quasi sovrapponibili. Per tale ragione, Eryngium aquaticum L. ed Eryngium yuccifolium Michx. sono qui trattate nello stesso paragrafo come aventi le stesse proprietà, a meno che non sia diversamente specificato.

La Rattlesnake master[36] è una delle più potenti “medicine dei serpenti” note agli Indiani delle Foreste Orientali. Le medicine dei serpenti sono atte a trattare le condizioni di depressione[37]. Sono quasi tutte usate per i morsi di serpente o per le condizioni in cui i tessuti siano “morti” a causa di qualche veleno. Sono spesso usate anche nei casi di eruzioni cutanee in cui la stessa eruzione tenda a recedere dall’esterno verso gli organi interni. [Wood2]

Secondo Finley Ellingwood:

Nelle malattie croniche dell’apparato respiratorio, con rilassamento delle mucose, essa agisce come espettorante stimolante.

È specialmente utile nell’irritazione ed infiammazione cronica delle mucose; ed ha mostrato di possedere specifici effetti sulle vie urinarie, come nella disuria da restringimento, nello scolo[38] e nella gonorrea cronica.

Agisce anche come tonico sulla funzione riproduttiva ed è un rimedio molto positivo in caso di ninfomania e di satiriasi.

Può essere somministrata come tonico in caso di scarsa capacità digestiva e per stimolare l’appetito in caso di debilità generale e nella convalescenza dalla febbre.” [Ellingwood]

Le radici di E. aquaticum ed E. yuccifolium sono uno stimolante moderatamente diffusivo, alquanto rilassante, con una specifica affinità per le mucose, la circolazione e gli organi “secernenti” [Ellingwood, Lyle].

Le radici sono diaforetiche, febbrifughe, diuretiche ed espettoranti e sono usate come antidoto ai veleni (es., serpenti; in questo caso dovrebbero essere usate sia internamente sia esternamente), per espellere tenie e ossiuri, in caso di malattie veneree, irritazione della vescica e dell’uretra, disuria, idropisia atonica, renella, nefrite cronica, itterizia, bronchite cronica con espettorazione profusa, gonorrea cronica, ninfomania e satiriasi, tisi con espettorazione profusa, laringite cronica, diarrea mucosa e disturbi estivi, influenza epidemica, oftalmia scrofolosa, emorroidi e prolasso dell’ano. Agiscono sui reni, sulla vescica e sull’uretra nel dare sollievo alle congestioni croniche e allo scolo [Ellingwood, Lyle, PFAF, Wang].

Un decotto delle radici si è rivelato utile nei casi di esaustione da deplezione sessuale, con perdita di potere erettile, emissioni seminali e orchite [PFAF, Wang]. Inoltre, diminuisce le erezioni e previene le emissioni seminali. La pianta diminuisce l’irritazione uretrale, vaginale o rettale ed è valevole per la diarrea, la leucorrea e le emorroidi. [Lyle]

È utile per cacciar fuori le eruzioni in caso di esantemi, come nel vaiolo, nella scarlattina e nel morbillo (infuso caldo) [Lyle, Wood].

È una buona aggiunta ad alcune medicine alterative usate per eliminare le impurità dalla circolazione, come nella scrofola e nella sifilide. [Lyle]

Secondo Matthew Wood, è un rimedio profondamente riscaldante indicato per le persone che si sentono “congelate” [Wood3].

In caso di bruciore all’uretra e al pene con irritazione prostatica ed intenso stimolo sessuale, David Winston suggerisce di usare la tintura di E. aquaticum (pianta fresca intera, 1:2, 30-40 gtt QID[39]) [Winston].

Grandi dosi hanno effetto emetico e catartico [Lyle, Wood].

Secondo Lyman Watkins, un medico eclettico, “Eryngium è un altro cosiddetto diuretico che ha un’azione diuretica molto scarsa, ma il rimedio è uno dei nostri migliori agenti per l’irritazione del collo della vescica, che questa sia dovuta ad infiammazione, renella, gonorrea o ad una uretrite non-specifica. L’Eryngium è indicato in caso di bruciore e prurito nell’uretra, con frequente urinazione. Può essere somministrato con confidenza in questa condizione, e la dose può essere gradualmente aumentata finché non si ottengono risultati, una regola sempre valida nel caso di somministrazione di rimedi specifici” [Watkins, Wood2].

Secondo Matthew Wood, l’Eryngium è assolutamente uno specifico quando ci sono tessuti gonfi e duri. Lui ha usato questa indicazione sia negli uomini che nei cavalli. L’Eryngium ha un sapore salino, indicatore di un’azione emolliente o “ammorbidente” [Wood2].

Secondo Lyman Watkins, i lati della lingua rossi e dolenti, possibilmente con nausea e mancanza di appetito (“anorexia”), sono una indicazione per Eryngium [Watkins2].

 

Proprietà

Sapore

Salato [Wood]

 

Azioni ed indicazioni

Azioni cliniche

Alessifarmaco, antiacido, antiinfiammatorio, antiparassitario, antispasmodico, aperitivo (diuretico, diaforetico, espettorante, litontrittico), afrodisiaco, stimolatore dell’appetito, discussivo, febbrifugo, nervino, tonico stimolante. Può avere un’azione emetica quando assunto in grandi quantità. [Boericke, Ellingwood, Hering, Lyle, PFAF, Wang, Wood2]

 

Indicazioni specifiche

[Wood]

 

Generale

  • I tessuti gonfi sono induriti per l’infiltrazione di proteine nella linfa; sia caldi che freddi.
  • Infiammazione cronica delle mucose, perdita di tono, secrezione libera.

 

Apparato respiratorio

  • Oftalmia scrofolosa.
  • Laringite cronica.
  • Malattie croniche dell’apparato respiratorio, con mucose rilassate e espettorazione profusa; bronchite; tubercolosi.

 

Apparato digerente

  • Appetito e digestione deboli, con debilità generale, durante la convalescenza dalla febbre.
  • Diarrea mucosa, influenza epidemica.
  • Emorroidi e prolasso anale da diarrea eccessiva.

Apparato genitourinario

  • Idropisia atonica, renella, nefrite cronica.
  • Irritazione di vescica ed uretra.
  • Infiammazione del tratto urinario, dolore.
  • Perdita di tono delle mucose con secrezione libera; scolo da gonorrea, restringimento; gonorrea cronica.
  • Incontinenza urinaria.
  • Confusione degli impulsi urinari e sessuali.
  • Ninfomania e satiriasi.

 

Altro

  • Punture d’ape, punture d’insetto, morsi di serpente; dove i tessuti sono induriti e gonfi.

 

Preparazione e dosaggio

Le radici sono la parte più spesso usata in erboristeria, anche se talvolta sono usate anche le foglie e le sommità fiorite. Secondo Matthew Wood le foglie possono essere usate ugualmente e sono preferibili [Wood2]. Sotto forma di infuso, decotto o tintura; estratte in olii o grassi per uso esterno. Dosaggio della tintura: 1-10 gocce o più, internamente o esternamente, a seconda delle necessità.

 

Controindicazioni ed effetti collaterali

Un consumo elevato può avere un effetto emetico.

 

Omeopatia (Ery-a)

[Boericke, Hering]

 

Delle due specie di Eryngium qui trattate, solo E. aquaticum è stato provato omeopaticamente.

Un rimedio per i problemi urinari. Stranguria, ecc, con eretismo nervoso. Perdite di muco giallo e ispessito. Influenza. Uridrosi, sudore che odora di urina di sera.

La tintura è preparata a partire dalle radici fresche.

 

Clinica: Incontinenza urinaria; Spermatorrea.

 

 

Mind

  • Molto sobrio e depresso; molto triste la notte.
  • Incapace di pensare in maniera costante su qualunque argomento.
  • Pensieri confusi; non può concentrarsi quale che sia l’argomento senza esercitare molto sforzo; causa forte dolore pieno se persiste [nello sforzo].

 

Sensorium

  • Vertigini.

Interno della testa

  • Sensazione di espansione nella regione frontale al di sopra degli occhi, < chinandosi.
  • Forte dolore sordo continuo nella porzione frontale del cervello.
  • Dolore severo alla regione frontale, che causa oscuramento della vista.
  • Mal di testa frontale nel sollevarsi.
  • La lettura o la scrittura causano un forte dolore alla fronte; < chinandosi.
  • Dolore alla testa, < abbassandosi o pensando intensamente a qualunque argomento; dolore specialmente alla regione frontale e particolarmente sopra l’occhio sinistro, di carattere pungente e lancinante; sedendo in posizione chinata, il dolore lascia gli occhi, passa nel collo e lungo i muscoli della spalla e sotto la scapola, dove rimane per qualche tempo.
  • Dolori lancinanti nella regione coronarica e al lato destro del viso, dagli occhi ai denti, di mattina.
  • Dolore sordo tirante ad occipite, collo e spalle.

 

Esterno della testa

  • Cuoio capelluto dolente al tatto, pettinare i capelli causa dolore.

 

Vista ed occhi

  • Espressione spenta degli occhi, forte tendenza ad addormentarsi.
  • Occhi sensibili alla luce.
  • Dolori brucianti agli occhi, questi si avvertono pesanti e leggermente congestionati.
  • Sclerotite; sensazione di bruciore pungente acuto, con pesante indolenzimento, prodotto dalla luce forte; strabismo causato dall’esposizione alla luce forte; dolori brucianti laceranti agli occhi; perdite acquose o purulente.
  • Infiammazione purulenta dell’occhio sinistro; congestionato, rosso, gonfio e dolente alla pressione; constante indolenzimento sordo, > dal calore; profusa perdita di fluido purulento e appiccicoso, che incolla insieme le palpebre e che fluisce sulla guancia da tutte le parti della palpebra; congiuntiva granulosa e ruvida.
  • I muscoli dell’occhio sono rigidi, dolore nel girarli velocemente.
  • Dolore severo lancinante, seccante sopra l’occhio sinistro.

 

Udito e orecchie

  • Continuo ronzio, fischio con crepitio nell’orecchio sinistro.
  • Dolore lancinante come da contusione attorno alle orecchie, come se fossero state strappate dalla loro posizione.
  • Infiammazione della tuba di Eustachio; orecchio sinistro gonfio all’interno e all’esterno, dolente alla pressione, con costante indolenzimento, che perde facilmente pus ispessito, bianco, sanguinolento e maleodorante.

 

Odorato e naso

  • Perdita mucosa profusa ispessita, gialla dal naso.

 

Viso

  • Dolori lancinanti al lato destro del viso dall’occhio fino ai denti.

 

Interno della bocca

  • Muco spesso, tenace, disgustoso in bocca.

 

Palato e gola

  • Dolore pungente acuto vivo lungo il lato sinistro della gola; lingua secca.
  • Rossore intenso e congestione delle mucose della gola, leggero gonfiore senza dolore, profusa secrezione di muco spesso biancastro.

 

Appetito, sete, desideri, avversioni

  • Anoressia parziale.

 

Singhiozzi, eruttazioni, nausea e vomito

  • Nausea seguita da eruttazioni acide.

 

Bocca dello stomaco e stomaco

  • Sensazione di vuoto allo stomaco, con dolore forte, tirante.
  • Emissione di saliva con sangue arterioso di colore rosso vivo, misto a coaguli scuri, con sensazione di bruciore all’epigastrio, dopo un colpo allo stomaco.

 

Addome e lombi

  • Forti dolori con coliche o crampi all’intestino tenue.
  • Forte dolore all’inguine e al testicolo destri.

 

Feci e retto

  • Costipazione.
  • Diarrea mucosa dei bambini.
  • Tenesmo durante la defecazione; le feci sembra che vengano tagliate mentre passano attraverso l’ano.
  • Emorroidi e prolasso dell’ano.

 

Apparato urinario

  • Un rimedio per i problemi urinari. Stranguria, ecc., con eretismo nervoso.
  • Uridrosi, sudore che odora di urina di sera.
  • Desiderio frequente di urinare; dolore bruciante e pungente nell’uretra, dietro il glande durante l’urinazione.
  • Deve urinare ogni cinque minuti; l’urina gocciola fuori tutto il tempo e brucia come il fuoco.
  • Tenesmo di vescica e uretra. Dolore dietro al pube. Restringimento spasmodico.
  • Coliche renali (Pareira; Calc).
  • Congestione dei reni con dolore sordo alla schiena, che corre giù lungo l’utero e gli arti. Vescica irritabile a causa dell’allargamento della prostata o della pressione dell’utero.

 

Organi sessuali maschili

  • Desiderio sessuale soppresso, poi eccitato, con sogni lascivi e polluzione.
  • Fuoriuscita di fluido prostatico per ogni minima causa.
  • Emissione involontaria causata da onanismo o eccessiva indulgenza sessuale.
  • Emissioni notturne con erezioni; il seme passa anche durante il giorno con l’urina; perdita di seme (senza erezione) seguita da grande stanchezza e depressione, che dura da dodici a quarantotto ore; impotenza parziale.
  • Emissione di seme senza erezione, giorno e notte, seguita da grande stanchezza; dopo trauma ai testicoli.
  • Gonorrea con erezioni dolorose.
  • Scolo.

 

Organi sessuali femminili

  • Leucorrea.

 

Voce e laringe, trachea e bronchi

  • Irritazione della laringe; tosse breve, stizzosa.
  • Laringite cronica.
  • Emissione di muco giallo e ispessito.
  • Dolore pungente acuto a gola e laringe.

 

Tosse

  • Tosse, con sensazione di costrizione in gola.

 

Torace interno e polmoni

  • Oppressione al torace, sensazione di pienezza, incapacità di inspirare a fondo.

 

Collo e schiena

  • Quando il dolore alla testa è meno severo, peggiora al collo e alla schiena.
  • Debolezza e forte dolore tirante nella regione lombare.

 

Arti inferiori

  • Estremità inferiori languide e pesanti, con profusa perspirazione mentre cammina.

 

Arti in generale

  • Dolori reumatici transitori nella spalla e nel braccio sinistri e anche polso e mano destri.

 

Riposo, posizione, moto

  • Seduto in posizione china: il dolore lascia l’occhio e passa a collo e spalle.
  • Chinato: sensazione di espansione sopra gli occhi <; forte dolore alla fronte <.
  • Chinando il capo: < dolore alla testa.
  • Alzandosi: mal di testa frontale.
  • Girando gli occhi: causa dolore all’interno di essi.
  • Camminando: profusa perspirazione.

 

Nervi

  • Leggero eretismo del sistema nervoso. Perdita di energia.

 

Tempo

  • Mattino: dolori lancinanti al lato destro del viso.
  • Durante la giornata: il seme fuoriesce; emissioni senza erezioni.
  • Notte: molto triste; emissioni senza erezione.

 

Temperatura e tempo atmosferico

  • Caldo: < indolenzimento sordo all’occhio sinistro.

 

Febbre

  • Vampate di calore.
  • Influenza.

 

Attacchi, periodicità

  • Ogni cinque minuti: deve urinare.
  • Da dodici a quarantotto ore: grande stanchezza dopo la perdita di seme.

 

Località e direzione

  • Sinistra: dolore sopra l’occhio; infiammazione dell’occhio; severo dolore lancinante e seccante sopra l’occhio; constante ronzio, fischio e crepitio nell’orecchio; orecchio gonfio; orecchio dolente alla pressione; dolore lungo il lato della gola; dolore ad inguine e testicolo; dolori reumatici alla spalla.
  • Destra: dolore al viso; dolore al lato del viso; dolore reumatico a polso e mano.

 

Sensazioni

  • Come se le orecchie fossero state strappate dalla loro posizione.
  • Dolore: alla testa; alla fronte; sopra l’occhio sinistro.
  • Dolori erratici: su tutto il corpo.
  • Dolori lancinanti: agli occhi; attorno alle orecchie.
  • Dolore forte: alla regione frontale; all’inguine sinistro; al testicolo.
  • Forte dolore seccante: sopra l’occhio sinistro.
  • Dolore duro: alla fronte.
  • Dolori lancinanti acuti: sopra l’occhio sinistro; che si estendono a collo e spalle; nella regione coronaria; lato destro del viso dall’occhio fino ai denti.
  • Dolore pungente: all’uretra.
  • Dolori da colica: all’intestino tenue.
  • Dolori crampiformi: all’intestino tenue.
  • Costrizione: della gola.
  • Dolori brucianti: agli occhi; all’epigastrio; all’uretra.
  • Dolori come da contusione: attorno alle orecchie.
  • Dolore tirante sordo: all’occipite; al collo; alle spalle; allo stomaco; alla regione lombare.
  • Dolori reumatici: alla spalla sinistra; al braccio sinistro; al polso; alla mano destra.
  • Indolenzimento: all’orecchio sinistro.
  • Dolore forte, sordo: alla parte frontale del cervello.
  • Pesante indolenzimento: all’occhio.
  • Dolore pungente acuto: agli occhi; lungo il lato sinistro della gola.
  • Dolenzia: del cuoio capelluto.
  • Oppressione: del petto.
  • Ronzio: nelle orecchie.
  • Fischio: nelle orecchie.
  • Crepitio nell’orecchio sinistro.
  • Sensazione di espansione nella regione frontale.

 

Tessuti

  • Idropisia di carattere astenico.

 

Tocco, movimento passivo, traumi

  • Tocco: cuoio capelluto dolente.
  • Pressione: occhio sinistro dolente; orecchio sinistro dolente alla pressione.
  • Dopo un colpo: bruciore all’epigastrio.
  • Dopo un trauma ai testicoli: emissioni senza erezione, seguita da stanchezza.

 

Stadio della vita, costituzione

  • Uomo sposato, dopo trauma ai testicoli dovuto a salto sopra un cavallo, per quindici anni; spermatorrea.
  • Uomo sposato, non conscio di aver esperito traumi, emissioni seminali per otto o dieci anni.
  • Uomo, di 82 anni; incontinenza urinaria.

 

Relazioni

Confronta, rispetto alle polluzioni, con Cinchona, Gelsem., Phosphor.

 

Note:

Testo normale: occorrenza più bassa & indica sintomi confermati occasionalmente.

Corsivo: confermati più frequentemente.

Grassetto: sintomi verificati dalle cure.

Grassetto corsivo: ripetutamente verificati o caratteristica certa.

 

Bibliografia

[Acta]

Acta plantarum http://www.actaplantarum.org/

[Adams]

Michael Adams et al., “Malaria in the renaissance: Remedies from European herbals from the 16th and 17th century”, Journal of Ethnopharmacology 133 (2011) 278–288

[Atzei]

Aldo Domenico Atzei, “Le piante nella tradizione popolare della Sardegna”, 3.a ed., Carlo Delfino Editore, Sassari (2017)

[Boericke]

William Boericke, “Homeopathic Materia Medica” (1901)

[Campidoglio]

Pierluigi Campidoglio, “The Planet Venus and the Related Deities”, at https://www.alleanzaverde.com/blog/?p=1313, or https://www.academia.edu/49197173/The_Divine_Ladies_of_Venus_The_Planet_Venus_and_the_related_Deities

[Clarke]

John Henry Clarke, “Materia Medica

[Chomel]

Chomel, “Storia compendiosa delle piante usuali”, Tomo II, Roma (1808)

[Culpeper]

Nicholas Culpeper, “The Complete Herbal

[Dewit-Leunis]

Serge Dewit, Jean-Claude Leunis, “Trattato Teorico e Pratico di Fitoterapia Ciclica”, Nova Scripta Srl Edizioni, Genova (2018)

[Durante]

Castore Durante, “Herbario novo”, Venezia (1667)

[Ellingwood]

Finley Ellingwood, “The American Materia Medica” (1919)

[Frontiersin]

Elena Grosu, Mihael Cristin Ichim, “Turning Meadow Weeds Into Valuable Species for the Romanian Ethnomedicine While Complying With the Environmentally Friendly Farming Requirements of the European Union’s Common Agricultural Policy”, Front. Pharmacol., 23 April 2020; DOI: 10.3389/fphar.2020.00529

[Gerard]

John Gerard, “The herball, or, Generall historie of plantes”, London (Ed. 1636)

[Ghadery]

Behnoush Ghadery et al., “Effect of High-Intensity Interval Training with Eryngium Campestre on Lipid Profile and Glycemic Indices in High-Fat Diet-Induced Obese Rats”, Hormozgan Med J. 2020 June; 24(2):e98982; DOI: 10.5812/hmj.98982

[Giannelli]

Luigi Giannelli, “Medicina Tradizionale Mediterranea”, Ed. Tecniche Nuove (2006)

[Gille]

Elvira Gille et al.“Medicinal and aromatic plants from the wild flora of Dobrogea (Romania)”, The National Institute of Research and Development for Biological Sciences Bucharest/„Stejarul” Biological Research Centre Piatra Neamt (2020), ISBN 978-973-0-33284-1

[Gray]

Samuel Frederick Gray, “A Natural Arrangement of British Plants”, vol. II, London (1821)

[Grieve]

M. Grieve, “A Modern Herbal” (1931)

[Güneş]

Merve G. Güneş et al., “The Effects of Eryngium campestre Extracts on Glutathione-S-Transferase, Glutathione Peroxidase and Catalase Enzyme Activities”, Turk J Pharm Sci 11(3), 339-346, 2014

[Hering]

C. Hering, “Guiding symptoms of our Materia Medica

[Hool1]

Richard Hool, “Health from British Wild Herbs” (1918)

[Hool2]

Richard Hool, “Common Plants and their Uses in Medicine” (1922)

[Leporatti]

Maria Lucia Leporatti, Stephanie Ivancheva, “Preliminary comparative analysis of medicinal plants used in the traditional medicine of Bulgaria and Italy”, Journal of Ethnopharmacology 87 (2003) 123–142

[Lyle]

T. J. Lyle, “Physio-Medical Therapeutics, Materia Medica and Pharmacy”, Ohio (1897)

[Mattioli]

Pietro Andrea Mattioli, “Discorsi di M. Pietro Andrea Mattioli sanese, medico cesareo, ne’ sei libri di Pedacio Doscoride Anazarbeo della materia Medicinale” (1746)

[Medbouhi]

Ali Medbouhi et al., “Structural Elucidation and Cytotoxicity of a New 17-Membered Ring Lactone from Algerian Eryngium campestre”, Molecules 2018, 23, 3250; doi:10.3390/molecules23123250

[Parkinson]

John Parkinson, “Teatrum botanicum”, London (1640)

[PFAF]

Plants For a Future: https://pfaf.org/

[Pignatti]

Sandro Pignatti, “Flora d’Italia”, Edagricole (2011)

[Quincy]

John Quincy, “Pharmacopœia officinalis & extemporanea”, London (1749)

[Sarper]

Fulya Sarper, “An Ethnobotanical Field Survey in the Haymana District of Ankara Province in Turkey”, Turk J Biol 33 (2009) 79-88 © TÜBİTAK doi:10.3906/biy-0808-28

[Soumia]

Bouzidi Soumia, “Eryngium campestre L.: Polyphenolic and Flavonoid Compounds; Applications to Health and Disease”, in “Polyphenols: Mechanisms of Action in Human Health and Disease”, Second Edition, Academic press, 2018, Pages 69-79; DOI: 10.1016/B978-0-12-813006-3.00007-6

[Vermeulen]

Frans Vermeulen, Linda Johnston, “PLANTS – Homeopathic and Medicinal Uses from a Botanical Family Perspective”, Saltire Books (2011)

[Wang]

Wang et al., “Phytochemical Constituents and Pharmacological Activities of Eryngium L. (Apiaceae)”, Pharmaceutical Crops, 2012, 3, 99-120

[Watkins]

Lyman Watkins, “Kidney Remedies”, in “Eclectic review”, vol. X, The Hamilton Press, New York (1907)

[Watkins2]

Lyman Watkins, “An eclectic compendium of the practice of medicine”, John M. Scudder’s Sons, Cincinnati (1895)

[Wikipedia]

https://*.wikipedia.org

[Winston]

David Winston, “Eclectic Therapeutics For The Male Reproductive System”, at https://www.americanherbalistsguild.com/sites/default/files/sample-articles-pdfs/eclectic_therapeutics_for_the_male_reproductive_system.pdf

[Wood]

Matthew Wood, “The Earthwise Herbal – A Complete Guide to Old World Medicinal Plants”, North Atlantic Books (2008)

[Wood2]

Matthew Wood, “The Earthwise Herbal – A Complete Guide to New World Medicinal Plants”, North Atlantic Books (2009)

[Wood3]

Matthew Wood, communication on Facebook

 

Note

1 V. Note sugli umori.

2 Corrisponde alla putrefazione della medicina umorale e all’umidità-calore e al calore tossico della medicina cinese.

3 Qui nel senso “antico” di “atto ad (o capace di) aprire i passaggi (i canali, i pori, i dotti,…)”. In questo senso, queste piante influiscono in maniera particolare (ma non esclusiva) sulle mucose. Questo termine non ha qui il significato di stimolatore dell’appetito (anche se le piante del genere Eryngium sono anche stimolatrici dell’appetito).

4 Rimedi atti a dissipare, risolvere gli umori; cataplasmi discuzienti, ottimi a far svanire gli ingorgamenti, i tumori.

5 Anche se Gerard riporta che hanno chiaramente un sapore caldo [Gerard].

6 Pietro Andrea Mattioli e Castore Durante descrivono tre diversi tipi di Eryngium: Eringio marino, Eringio montano ed Eringio piano o Eringio liscio. [Durante, Mattioli] Il primo è sicuramente Eryngium maritimum L.. La terza specie è simile sia nel nome che nella morfologia ad Eryngium planum L.; di questa, Castore Durante dice che si ritrova nei dintorni di Vienna [Durante].

Eringio montano identifica l’E. amethystinum oppure l’E. campestre. Viste le forme del picciolo e della base della lamina fogliare nella figura riportata nell’erbario del Mattioli, l’Eringio montano sembra essere più simile ad E. amethystinum, ma è molto probabile che l’autore – come probabilmente anche gli altri autori “classici” – non faceva alcuna distinzione tra le due specie, così simili l’una all’altra e presenti negli stessi habitat. Infatti, le fonti classiche botaniche e mediche tipicamente trattano del solo E. campestre, senza neppure nominare E. amethystinum. Inoltre Castore Durante scrive che il colore dei capolini dell’Eringio montano è “hor verde, hor pallido, hor bianco, & qualche volta celestino” [Durante]. Anche Chomel scrive che “i fusti e le foglie di tutte le specie di Eryngium sono di un color d’ametisto quando sono avanzate.” [Chomel], chiaramente confondendo l’E. amethystinum con individui maturi di E. campestre.

Mattioli descrive le proprietà delle tre piante insieme, senza accennare a differenze tra le specie, mentre Durante scrive che l’Eryngium planum L. è meno efficace degli altri due. [Durante, Mattioli]

7 Ma presumibilmente questo è vero anche per tutte le altre specie, a patto che non siano troppo fibrose.

8 Le radici sono più propriamente da considerarsi secche, dato che questa è la proprietà loro “intrinseca”. Comunque, siccome il loro grado di secchezza non è molto elevato e siccome stimolano gli organi della digestione, rendendo l’organismo capace di digerire ed assimilare meglio il cibo e le bevande, questo conferisce loro una capacità complessiva di indurre l’organismo a produrre più fluidi (in MTC è un tonico dello Yin). Questa proprietà risulta ancora più accentuata quando la radice è candita con lo zucchero: in questo caso, essa diventa “eccellentemente buona da dare alle persone vecchie ed anziane che sono consumate e appassite dall’età, e che hanno necessità di umidità naturale” [Gerard].

9 Da non confondere con la Centaurea calcitrapa L., anch’essa popolarmente nota come calcatreppola.

10 Ora conosciuta come “linfadenite micobatterica cervicale”.

11 Ma questo evidentemente si applica anche ad E. campestre ed E. amethystinum.

12 Sotto il segno della Bilancia.

13 Corrispondono alla flemma corrotta della medicina umorale, condizione che può anche influenzare la “correttezza” dell’umor sangue e che può portare alla produzione di melancolia corrotta); in medicina cinese, corrispondono alla Umidità o al Flegma (e possibilmente anche alla stagnazione di Sangue).

14 In medicina umorale, supplementano la flemma e la melancolia corrette; in medicina cinese, supplementano lo Yin, che è la fonte sia dei liquidi corporei sia delle “strutture” dure del corpo (ad esempio, ossa, denti).

15 Flemma corretta (secondo la medicina umorale) o Yin (secondo la medicina cinese).

16 Stimola la guarigione delle ferite e delle fratture; è anti-anoressizzante.

17 Disequilibri del Qi e Vento della medicina cinese. Secondo i principi della medicina cinese, il Vento è sempre collegato a (o produce) squilibri del Qi (“corruzioni” del Qi). Queste condizioni sono spesso caratterizzate da eccessiva tensione e/o da movimenti involontari delle fibre e dei muscoli (volontari e involontari), dolori, spasmi, ecc.

18 Anticalcolotico.

19 V. nota 4.

20 Nel senso della nota 3.

21 Quindi, è possibilmente utile anche per i calcoli biliari.

22 Es., ingrossamento della milza.

23 Es., itterizia.

24 Stasi biliare o colestasi.

25 O “sfilato”: gonorrea (ant.)

26 Nome che usa il Mattioli per indicare la carota (Daucus carota L.) selvatica.

27 Utero.

28 Ascessi. In questo caso, probabilmente il riferimento è alla parotite.

29 Qui, borragine.

30 Rospi.

31 La gonorrea è anche conosciuta, in italiano, con il nome di “scolo”. Durante è l’unico autore classico che riporta questa indicazione. Thomas J. Lyle e Finley Ellingwood riportano un’indicazione analoga per l’E. aquaticum [Ellingwood, Lyle]).

32 John Parkinson non fa menzione dell’acqua distillata della pianta, ma si riferisce semplicemente alla pianta in sé. Dato il contesto, è presumibile che egli si riferisse al decotto della radice.

33 Spuntone di legno.

34 ant. Tumore, ascesso all’inguine.

35 Grasso estratto dalla zona surrenale del maiale, più morbido dello strutto.

36 Letteralmente “maestro dei serpenti a sonagli”: anche se entrambe le specie E. aquaticum ed E. yuccifolium condividono questo nome comune, in realtà è più propriamente riferito ad E. yuccifolium.

37 Qui nel senso di deficit di calore.

38 Una perdita acquosa dall’uretra casata da infezione da gonorrea.

39 “Quater in die”: 4 volte al giorno.

Condividi - Share this...
Share on facebook
Facebook
Share on pinterest
Pinterest
Share on twitter
Twitter
Share on linkedin
Linkedin

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *