L’Arte della Guarigione

Quella della Guarigione è un’Arte sottile, perché deve risultare efficace su tutti i livelli dell’Uomo: certamente quello fisico, ma anche quello mentale, quello emozionale e quello psicologico profondo (il nostro “core“, il livello che talvolta noi chiamiamo “spirituale”). Su tali piani è conservata memoria di tutto il nostro personale vissuto e di tutta la nostra storia metabolica, funzionale, esperienziale e relazionale. I nostri pensieri e le nostre emozioni, tutti i nostri personali traumi e anche i traumi dei nostri antenati, come ci insegna l’epigenetica, sono registrati in maniera indelebile sul “tessuto” del nostro essere.

Quando il corpo si ammala, affinché si realizzi la guarigione (quella vera) è necessario riuscire ad eliminare i blocchi, a colmare i vuoti e a risolvere gli eccessi, in modo tale che l’energia vitale (o, se preferiamo, l’intelligenza funzionale dinamica del corpo) possa ritornare a fluire nuovamente senza ostacoli, deviazioni o compensazioni. Allora, tutto ciò che si era rotto pian piano, grazie ai poteri innati di auto-guarigione del nostro organismo (la Vis medicatrix naturae di Ippocratica memoria), si ripara spontaneamente e tutto il nostro essere torna a funzionare in perfetta integrità e autonomia.

Le piante sono esseri complessi, tanto che i rimedi preparati con esse riescono ad agire su tutti i livelli costituzionali dell’Uomo. Quando la complessità delle piante incontra la complessità dell’Uomo si realizza un atto terapeutico “integrale” nel quale le piante diventano veramente nostre Alleate, indicandoci, a livello fisico, mentale, emozionale e spirituale, la strada della guarigione e della crescita personale.

Il concetto di energia vitale a noi occidentali di oggi può sembrare “strano” ma è presente in tutte le medicine tradizionali: è il Qi della Medicina Cinese, il prana di quella ayurvedica, il rouh della medicina Unani e lo penuma dei medici Greci. Le piante che sono ritenute agire in maniera peculiare sull’energia vitale hanno tipicamente la capacità di lavorare sui piani più sottili e sono spesso ritenute “magiche” dalle varie tradizioni (verbena, iperico, betonica, artemisia, lavanda, tutte le piante allucinogene/enteogeniche, …).

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